

n'altra attrazione assolutamente da non perdere negli scavi archeologici di Pompei è l'Orto dei Fuggiaschi, un'area il cui nome lascia presagire la drammaticità di ciò che si può vedere.
Situata nella zona della Palestra Grande, nei pressi di Porta Nocera, quest’area, in passato occupata da abitazioni, era stata adibita a vigneto negli anni precedenti all’eruzione vesuviana del 79 d.C. Durante gli scavi vennero rinvenuti i corpi di 13 persone, tra cui si riconoscono adulti e bambini, colti dalla morte mentre tentavano di fuggire dalla furia del Vesuvio. Ma la cui fuga fu impedita dall’improvviso sopraggiungere dei gas sulfurei venefici, portati dal vento, che ne causarono il decesso per asfissia e le alte temperature.
I corpi delle vittime, rimasti intrappolati nelle ceneri e nelle pomici solidificatesi col tempo, lasciarono delle cavità nel terreno. All’epoca del ritrovamento, si riuscì a preservare la forma di questi corpi sorpresi dalla morte grazie ad un metodo introdotto già nell’Ottocento dall’archeologo Giuseppe Fiorelli. Il metodo, ancora oggi in uso, consiste nel colare del gesso liquido nella cavità lasciata dal corpo. Grazie a questo procedimento è possibile vedere tutt’oggi le fattezze dei corpi, le espressioni dei volti e addirittura le pieghe degli abiti.
Dopo lo scavo, il soprintendente dell’epoca, il famoso archeologo Amedeo Maiuri, decise di conservare in sito questa significativa testimonianza. Nel 2011 l’Orto dei Fuggiaschi è stato oggetto di un intervento di restauro, che ha interessato soprattutto la sistemazione della struttura che ospita i calchi, migliorandone la funzionalità ed esponendoli in maniera più consona al loro valore storico. I calchi, che sono stati posizionati su un sottile strato di cenere per rendere più realistica l’ambientazione, sono visibili all’interno di una teca presso il muro di fondo dell’orto.
Grazie a queste perfette riproduzioni in gesso possiamo vedere la scena che più delle altre restituisce il dramma e il dolore vissuto nell’ultimo momento di vita dai pompeiani: è impossibile rimanere indifferenti davanti a questi calchi.
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